IL CONFLITTO TRA BUROCRAZIA E CITTADINI E IL PARADOSSO DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
03/04/2018


Una delle cause prime del conflitto sociale è la distinzione tra classi serventi e classi servite. La quantità di denaro segna l'appartenenza all'una o all'altra classe. Ciò porta ad esempio a riflettere sul modo in cui è strutturato lo Stato. Invece di proteggere la persona, anche sotto il profilo economico, esso offre sicurezza in cambio di imposte, le quali sono ricchezza privata, sottratta ai cittadini, che mantiene la burocrazia. Questa e' un raggruppamento sociale, ben definito, omogeneo, che per effetto della causa della contrapposizione originaria, è anch'esso in conflitto, in questo caso con i cittadini. Si sente dire spesso che i cittadini si devono difendere dallo Stato. Ho messo in luce che non può esistere una magistratura amministrativa, perchè l'organo dello stato che dovrebbe difendere i cittadini da queste pretese, dello stato, appartiene anch'esso allo stato, e quindi per definizione il suo giudizio non può essere neutrale (ma sarà schierato dalla parte dello Stato). Proprio la difesa del cittadino dai soprusi della burocrazia dello stato (dalle "pretese del principe") segna la nascita del cosiddetto "stato di diritto": questo paradosso dimostra l'impossibilità di uno stato di diritto. Se lo stato (ad esempio, i politici, sua guida) è arrogante e vessa il cittadino, non può essere lo stato stesso a difendere il cittadino. Questo paradosso, definibile anche come "paradosso dello stato di diritto", è dovuto al fatto che non può esistere una giustizia privata: la giustizia è solo pubblica, cioè proveniente dallo stato, e quindi, se riguardante lo stato, nei suoi rapporti con i cittadini, il giudizio dello stato non può essere neutrale (uno stato chiamato a difendere i cittadini dai soprusi dello stato stesso...). Questo è il senso delle autorità di garanzia, e qui nasce un terzo paradosso: le si vogliono indipendenti dal governo e dalla funzione politica, ma esse non sono enti privati, bensì (sebbene dette "autorità indipendenti") sempre organi dello stato, e quindi destinate a servire gli interessi di chi lo guida.

gp